Le origini dell’approccio strategico risiedono nelle antiche tradizioni elleniche, dalla retorica dei sofisti all’arte dello stratagemma cinese (Watzlawick P.,Nardone G., Terapia Breve Strategica, 1997- Nardone G., Cavalcare la propria tigre, 2003), ovvero le antiche arti di risolvere apparentemente irrisolvibili situazioni mediante l’uso di stratagemmi e modi di comunicare suggestivi e persuasori. Nei tempi più recenti si deve alla feconda tradizione della Scuola di Palo Alto e ai suoi noti studi sulla pragmatica della comunicazione (Bateson, Jackson, Watzlawick, Weakland) la formulazione del modello di terapia breve.
Negli anni ’70, infatti, il gruppo del Mental Research Institute (MRI) presenta alla comunità dei terapeuti i risultati del progetto Brief Therapy Center (Watzlawick, Weakland, Fisch 1974 – Weakland et alt. 1974). Tra Paul Watzlawick e Giorgio Nardone nasce una collaborazione che li condurrà alle moderne evoluzioni della terapia breve strategica.
Nel 1990, con il suo primo libro “L’arte del cambiamento”, Giorgio Nardone presenta protocolli specifici per trattare particolari disturbi; nel 1993, con l’opera “Paura, panico, fobie”, egli descrive i protocolli per compulsioni, fobie, ossessioni, attacchi di panico ed ipocondria, risultati essere la terapia più efficace e rapida per tali patologie.
Successivamente, la stessa metodologia sperimentale è stata applicata a disordini alimentari come l’anoressia, la bulimia ed il vomiting, ed ha evidenziato nuove conoscenze relative ai meccanismi evolutivi di queste patologie ed alle loro differenziazioni che hanno consentito lo sviluppo di efficaci protocolli per il loro trattamento (“Le prigioni del cibo. Vomiting, anoressia, bulimia: la terapia in tempi brevi”, 1999). Paul Watzlawick e Giorgio Nardone hanno inoltre pubblicato una antologia sulla terapia breve evoluta avvalendosi dei contributi degli autori più importanti in questo settore a livello mondiale e, nel multilingue lavoro “Terapia breve strategica” (1997), presentano alcuni dei modelli più avanzati di trattamento terapeutico delle tipologie più ricorrenti di patologie psicologiche. “Il dialogo strategico” (2004), rappresenta la formulazione di una tecnica d’avanguardia di comunicazione orientata al cambiamento, che consente di provocare già durante il dialogo in prima seduta, quelle esperienze emozionali correttive in grado di portare all’effettivo cambiamento di prospettive e, quindi, di comportamenti del cliente\paziente.
Il modello, formulato da Paul Watzlawick ed evoluto da Giorgio Nardone (Brief strategic therapy, Giorgio Nardone Model), oltre ad essere empiricamente e scientificamente validato (Nardone, 2015; Pietrabissa, Gibson, 2015; Nardone, Salvini, 2014; Castelnuovo et al., 2011; Watzlawick, 2007; Jackson et al. 2018) nell’arco di oltre 25 anni, ha portato, come testimoniano le numerose pubblicazioni tradotte in più lingue, ad un notevole aumento dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi terapeutici, oltre alla formulazione di protocolli evolutivi di terapia breve per le più importanti patologie psichiche e comportamentali che rappresentano ad oggi il punto di riferimento del settore. L’obiettivo costante delle ricerche in atto è lo sviluppo costante di modelli psicoterapeutici brevi sempre più efficaci e predittivi, ripetibili e trasmissibili.
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